Step child adoption: la giurisprudenza arriva dove non arriva la legge?
Una recente sentenza della Corte d’Appello di Napoli (sentenza n. 145 del 04/07/2018) apre la strada al riconoscimento giurisprudenziale della step child adoption, riconoscendole quella legittimità che ancora la legge non le consente.
Con la sentenza, la Corte ha affermato infatti che anche la madre non biologica debba essere considerata mamma fin dalla nascita del bambino, se ha condiviso la scelta della compagna di ricorrere alla procreazione assistita; è stata accolta pertanto la domanda di step child adoption della madre non biologica di una coppia di donne unite civilmente che era stata rifiutata dal Tribunale.
Secondo la Corte, le regole della L. 40/2004 sulla procreazione assistita, per cui i nati con questa pratica sono riconosciuti quali figli della coppia che consensualmente ha deciso di ricorrervi, devono valere anche per la coppia omossessuale che, illegalmente o legalmente all’estero, siano ricorse a questa tecnica per avere un figlio.
Uno status di figlio che viene quindi acquisito prima della nascita per effetto del consenso.
Tale conclusione apre inevitabilmente la strada anche al riconoscimento della maternità surrogata che per quanto non trovi ancora accoglimento nel nostro ordinamento, comincia ad essere oggetto di argomentazione giuridica laddove la biologia viene degradata rispetto alla biografia.
Ora vedremo se i sindaci decideranno di riconoscere pienamente i figli delle coppie omosessuali visto l’avvallo del Giudice alla step child adoption anche per loro.
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